Gli scoop che puzzano di scuse…

“In Italia si scansano, in Europa no”. Sarebbe questa la spiegazione data negli spogliatoi dal capitano Buffon per le difficoltà in Champions, almeno secondo la Gazzetta.

Posto che la differenza tra i due tornei è lapalissiana, che la poca intensità non sempre impedisce ai bianconeri di vincere in Italia grazie alla loro superiore cifra tecnica, quel che la Rosea ha pubblicato è parso uno zuccherino per i suoi più assidui lettori, i tifosi interisti e milanisti, ovvero i più accaniti anti-juventini (almeno al pari di romanisti, viola e napoletani). Sì, perché dopo oltre 5 anni di bocconi amari, di campagne acquisti fallimentari e di sconvolgimenti societari, quel che resta all’altra metà d’Italia è giustificare le sconfitte con fantomatici complotti o presunte arrendevolezze.

La teoria dello scansarsi è confutata dall’inizio dello scorso campionato: in 10 partite, la Juventus collezionò 3 vittorie e ben 4 sconfitte, perdendo punti allo Stadium contro Udinese, Chievo e Frosinone, non esattamente la versione italiana di Barça, Real e Bayern, e uscendo sconfitta su tutta la linea anche a Roma, Napoli e Reggio Emilia (con il Sassuolo).

E quest’anno? Solo le giocate dei singoli hanno permesso determinate vittorie (Fiorentina, Palermo, Udinese, Napoli, Lazio) e le due sconfitte milanesi non sono figlie della forza dell’avversario ma solo di prestazioni al di sotto del minimo sindacale consentito.

Che la serie A non sia là Premier è vero, ma ricordo che in Germania c’è sempre e solo il Bayern, con il Dortmund a fare da sparring partner, nella Liga a dividersi la torta le solite Real, Barcellona e Atletico Madrid con Siviglia outsider, in Francia solo PSG (e quest’anno il Nizza  di Balotelli). In Italia, la Juve è tallonata da Napoli (a lungo in testa la scorsa stagione) e Roma, con Fiorentina, Inter e Milan a dar fastidio. Non credo ci siamo molte differenze. Anzi. In Spagna e Germania, Real, Barça e Bayern realizzano spesso goleade, alla Juve non accade praticamente mai.

Putroppo, quando c’è di mezzo la Juventus, l’invidia offusca le menti. Di reale c’è una rosa enormemente più forte delle altre in Italia e che si confronta alla pari in Champions Quando si è sullo stesso livello dell’avversario, i dettagli fanno la differenza. E correre o non farlo fa una grande differenza. Per questo Allegri ha detto che si deve far la guerra solo quando si ha la possibilità di vincerla, perché è consapevole del momento difficile. E in queste occasioni, l’importante è conquistare buoni risultati per non perdere fiducia, in attesa di tempi migliori.

A gennaio, poi, Marotta dovrà fare quel che non ha fatto a fine agosto, ovvero completare il centrocampo con innesti di qualità. Lo abbiamo già scritto: ok a Witsel e Bentancur, ma un grande colpo sarebbe strappare l’intristito  Kondogbia all’Inter. E la confusione regnante nella società meneghina potrebbe facilitare questo affare…

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