Pirlo come Del Neri, ma non è colpa sua. C’è un indizio…

La Juventus incerottata, con gli uomini contati, strappa un solo punto al Verona di Juric. Un mancato successo che forse pone una pietra tombale sulle residue speranze di lottare per il titolo. Appena 46 i punti raccolti, un bottino così magro non si registrava dall’anno di Del Neri.

I probabili 10 di distacco dall’Inter, non consentiranno ai bianconeri di sperare in qualcosa in più di un piazzamento Champions, visto che l’allenatore dei nerazzurri non mollerà un centimetro e, con una partita a settimana e una rosa lunga, non avrà problemi a vincere un campionato di qualità mediocre.

Sì, perché a rimetter in gioco Inter, Milan e le altre è stata la Juventus. Prova ne è la figura barbina che il calcio italiano fa in Europa da anni. Nell’ultimo decennio, si ricordano le due finali della Juventus, la semifinale della Roma e poco altro. Unica squadra con il gioco ma non i mezzi per competere ad altissimi livelli è l’Atalanta di Gasperini. La capolista Inter, per esempio, è giunta ultima in un girone tutt’altro che proibitivo.

E così, il declino della Juventus sta lasciando l’Italia senza difese in Europa. Una squadra che ha le stesse probabilità di vincere o perdere con chiunque, senza certezze, senza sicurezze, ma capace di eccezionali picchi quanto di rovinose cadute.

Sarebbe facile addossare la colpa al tecnico Andrea Pirlo ma… Partendo dal fatto che, causa covid, il nuovo quanto novello allenatore non ha avuto modo e tempo di fare esperimenti per assenza di precampionato, si devono fare i conti con un cambiamento generazionale non indifferente. I vari Chiesa, Kulusevski, Arthur, McKennie, uniti a De Ligt e Demiral, sono tutti sotto i 24 anni e, nella maggior parte dei casi, senza esperienze ad alti livelli. Andiamo, però, più a fondo.

Nella rosa della Juventus ’20/’21 possiamo contare: 4 centrali di difesa, tre dei quali infortunati a inizio stagione; un terzino destro più l’adattato Cuadrado; un terzino sinistro più il giovane Frabotta; 5 centrocampisti (Rabiot, Bentancur, Arthur, Ramsey, McKennie) tra i quali non vi è traccia di un regista; 4 esterni (Chiesa, Kulusevski, Bernardeschi più, alla bisogna, Cuadrado); 3 in attacco ma nessuna prima punta.

Con l’undici titolare in campo e in buone condizioni, i bianconeri non dovrebbero tenere neppure il Bayern. Purtroppo, così non è stato mai e a Verona, peggio ancora, erano ben 9 gli aggregati dall’Under 23, visti i tanti infortuni. In pratica, i Pirlo-Boys hanno affrontato la squadra peggiore in una condizione del genere. Quella di Juric, infatti, è una squadra tatticamente ben impostata, di grande intensità e con alcuni calciatori interessanti. Eppure la Juventus ha tenuto per 60 minuti, passando anche in vantaggio. Poi, il nulla.

Per questo motivo, credo che le responsabilità siano della società: a questa rosa mancano almeno 3 pedine: punta centrale, regista e un terzino sinistro. Una rosa male assortita, con calciatori che, seppur forti presi singolarmente, non sono integrabili tra loro. Penso al centrocampo, costruito senza un’idea, infarcito di giocatori (ottimi, per carità) acquistati perché a parametro zero (Rabiot, Ramsey) o per far andare in porto uno scambio (Arthur, Bentancur). Inoltre, sono stati ceduti in prestito Pellegrini al Genoa e De Sciglio al Lione senza prevedere un’alternativa per Alex Sandro, sono stati rescissi i contratti con Mandzukic, Higuain e Khedira senza provare a sostituirli. Ancora, sono stati spesi 45 milioni per acquisire Kulusevski (giovane e con solo un campionato di A) ma si è rinunciato a un cavallo di razza come Haaland (già con decine di gol in Europa) che sarebbe costato appena 35 milioni. È in questo modo che la dirigenza pensa di puntare alla Champions? L’impatto dell’investimento su Cristiano Ronaldo e del costo del suo ingaggio continuerà a pesare sul bilancio della Juventus senza fare neppure avvicinare i bianconeri al sogno di alzare la Coppa dalle Grandi Orecchie. Ovvero, il motivo alla base dell’acquisto di CR7.

Infine, dopo nove scudetti consecutivi, può essere anche logico che, in un’annata così particolare, la Juventus abdichi. Vuoi per la legge dei grandi numeri, vuoi perché i cambi generazionali necessitano di tempo, mancare la vittoria del campionato non sarà un dramma, a patto che si riesca ad entrare in zona Champions ed a raggiungere i quarti in Europa.

Per questi motivi, credo che le responsabilità di Pirlo siano poche rispetto alle gravi mancanze della società. A mio modo di vedere, però, il tecnico bresciano sarebbe da riconfermare. Il tanto osannato Klopp ha impiegato anni prima di portare il Liverpool a vincere Champions e Premier. Se la strada del rinnovamento è stata intrapresa, bisognerà continuare per programmare nuovi e più importanti successi.

Infine, un particolare sul quale riflettere: tra le opzioni per l’immediato riscatto di Chiesa, è stata inserita la qualificazione in Champions League. Potrebbe essere l’indizio che svela la realtà, cioè che la Juventus ha messo in preventivo la possibilità di vivere un anno di transizione?